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homo delphinus

Author: jacques mayol

Publisher: aldo martello – giunti editore

ISBN: LDM1684501261

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Description

Raro esemplare della prima edizione di Aldo Martello – Giunti Editore del 1979 in ottimo stato di conservazione, collana “Argomenti” 1 (diretta da Bruno Boggero). In-8, legatura editoriale telata blu con impressioni bianche al piatto anteriore e al dorso; sovraccoperta in carta plastificata illustrata a colori con alette con caratteri argentati lucidi in rilievo (strappo al taglio superiore in prima); 380 pp. (numerate erroneamente fino al n. 382), con risguardi azzurri e dedica in pennarello nero al risguardo anteriore; sommario (pp. 10-11 su pagine rosa), segno di penna rossa al taglio inferiore, numerosissime fotografie e illustrazioni in nero e a colori nel testo. Libro meglio noto in italiano col titolo L’uomo delfino.

Traduzione in italiano di Renato Caporali.

Sovraccoperta e illustrazioni di Pietro Gallina.

Presentazione dell’opera nell’aletta anteriore di Folco Quilici.

Dall’aletta anteriore: L’uomo ha un’origine acquatica? Entro quale misura può risvegliare, dal più profondo della sua psiche e del suo bagaglio genetico, le facoltà e i meccanismi fisiologici che gli permetteranno di diventare – o di ridiventare – un mammifero quasi anfibio?

Potrà seguire l’esempio dei suoi cugini marini, i delfini, che sono usciti dagli oceani, hanno vissuto sulla terraferma e sono ritornati nel mare, e i grandi cetacei che si immergono per periodi e a profondità relativamente limitati, trattenendo il respiro, cioè in apnea? Perché? Come?

E’ quello che questa sorprendente opera, che inaugura la nostra nuova collana ARGOMENTI, ci rivela.

Risalendo alle origini stesse della vita anaerobia, quando l’ossigeno non esisteva ancora sul nostro pianeta, circondato dalle nubi d’idrogeno da cui ha avuto origine il nostro universo, l’autore si lancia coraggiosamente nella scoperta a ritroso del passato acquatico di quel curioso mammifero che è l’homo sapiens.

Parallelamente, in eloquenti termini filosofici, illuminati dal pensiero tradizionale e dalla disciplina yoga, svela la sua visione della vita, dell’intimo rapporto uomo-mare, e ci invita a partire alla scoperta della nostra vera coscienza individuale, in totale comunione con la conoscenza universale.

Con termini concisi e scientifici, non privi di lirismo, l’autore ci rende partecipi di un viaggio immaginario nelle profondità dell’oceano in miniatura che vive nel nostro corpo, e che non è che un riflesso dell’oceano universale da cui è uscito.

Mayol ci dipinge un quadro inatteso e spesso sorprendente del fenomeno apnea, cominciando dai primi organismi monocellulari nati dal mare, passando in rassegna gli insetti apneisti, i primi animali anfibi, i grandi rettili marini, gli uccelli e i mammiferi acquatici, per arrivare infine all’uomo.

Con lui, partiamo per i quattro angoli del mondo per un viaggio ricco di anedotti autobiografici, alla scoperta degli ultimi primitivi tuffatori in apnea, e riviviamo un pezzo di storia delle immersioni senza respiratore, il brivido dei record sportivi, e le attuali ricerche medico-scientifiche, di cui egli rappresenta il più entusiasta dei pionieri.

Scienza e poesia, realtà e fantasia, scorci autobiografici, leggende e fatti accaduti, uomini-pesce del passato, sirene mitiche e pescatrici di perle giapponesi, delfini e lamantini, si accavallano nelle acque azzurre e abissali che ospitano ancora le immagini del dio Glauco e di Clown, la delfina ormai scomparsa che gli ha ispirato l’idea di HOMO DELPHINUS.

L’autore ci dipinge infine un realistico ritratto dell’apneista di domani, nato non dai bisturi dei chirurghi, da provette di laboratorio, dalla moderna farmacopea, o dall’inferno tecnico-industriale, ma da una preparazione psicosomatica naturale e intelligente, in armonia con le leggi fondamentali della natura e del mare. Così, ecologo inesorabile e intransigente, egli ci apre una finestra totalmente nuova sui grandi problemi relativi all’estrema esplorazione del mondo marino, ricordandoci certe verità fondamentali che l’uomo tecnologico, nella sua corsa folle e avida verso il progresso, sembra avere dimenticate.

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